Durante la primavera e l'estate, per un ciclista o un appassionato uscire in bici è quasi naturale. Il sole, le giornate con il tramonto alle 21, quel dolce caldo che permette di vestirsi poco e di pedalare un po' in tutti i tipi di ambienti e terreni.
Tuttavia, se si vuole “preparare una stagione” agonistica, o anche più semplicemente cercare di migliorarsi anno dopo anno sulla sella, allora pedalare anche nei mesi più bui e freddi diventa quasi necessario.
Tutto questo è già molto importante per, passatemi il termine, tutti i ciclisti "comuni". Quando poi si parla di ultracycling e bikepacking, le ore passate in bici d'inverno diventano davvero indispensabili. I motivi sono molti e differenti: oltre all'allenamento in sé, è anche fondamentale abituarsi a pedalare al freddo, sotto alla pioggia, al buio e in tutte quelle condizioni scomode in cui durante la stagione sarà naturale incappare.
Solo allenamento in bici? Solo all’aperto? La risposta ad entrambe le domande nel mio caso è no, non per forza. Tra poco ne parlerò, e cercherò di trasmettere la mia idea a questo riguardo.
La mia preparazione per la stagione Ultracycling
Io sono Fabio, abito in Veneto, in Italia. Tra le mie più grandi passioni non possono sicuramente mancare le bici, gli sport di montagna e l'avventura. Conoscendo meglio me stesso, nel tempo, ho capito anche di amare la fatica, lo sforzo fisico e soprattutto quello mentale. Tutte queste coincidenze mi hanno portato ad essere da qualche anno un ultracycler, che ormai è da considerare un vero e proprio settore del ciclismo internazionale. Sono particolarmente attratto dagli eventi di più giorni, off-road e soprattutto unsupported (senza alcun supporto di terzi).
In gare di questo tipo il tempo scorre sempre, per tutti. Non esistono pause indotte: mentre qualcuno dorme, qualcun'altro pedala e si avvicina al traguardo. Il gioco di strategia è sicuramente rilevante, ma se non si è pronti a passare la maggior parte delle 24 ore in sella, essere competitivi in questo mondo diventa davvero difficile.
Stagione di gare di Ultracycling
La mia stagione non è ben definita in periodi dell'anno: le gare infatti, essendo un po' in giro per tutto il mondo, possono capitare in luoghi dove ad esempio è estate mentre qui è inverno. Con l'avvenire di ottobre/novembre solitamente inizio a programmare gli appuntamenti dell'anno nuovo, in modo tale che io possa capire quali saranno i periodi in cui dovrò cercare di aumentare le ore di allenamento, e in quali piuttosto mollare leggermente la presa e dedicarmi ad altro.
L'anno passato la mia stagione agonistica si è chiusa ad ottobre, e riprenderà ufficialmente a fine aprile, con la prima lunga avventura (Italy Divide 2024).
Gli ultimi due mesi del 2023 mi sono serviti per recuperare le energie, sia fisiche che mentali. Ho continuato certamente ad uscire in bici, ma cercando di goderla al massimo, senza grossi sforzi o pensieri. Ho dedicato invece più tempo alla palestra, ma soprattutto alle camminate e corse in montagna, alle escursioni di più giorni in compagnia della famiglia, degli amici e delle persone a cui purtroppo durante la stagione può diventare difficile dedicare il tempo che vorrei.
Capodanno è stato in qualche modo il capolinea di questa fase, che mi piace molto chiamare di 'RELAX'.
Con l'inizio dell'anno nuovo, infatti, sono tornato ad accumulare le ore in sella, e allo stesso tempo ho cercato di togliere qualche chilo stando un po' più attento all'alimentazione. Anche la palestra, la corsa a piedi e i trekking in montagna in questa fase sono molto importanti per me. Spesso negli eventi soprattutto off-road capita di affrontare tratti di hike-a-bike (bici in spalla) lunghi anche varie ore, perciò credo sia fondamentale avere una preparazione a 360° ed un corpo efficiente non solo per pedalare.
Lavoro di "carico" e "scarico"
Questo periodo è per me diviso in due blocchi da 4 settimane l'uno, con 3 di “carico” (accumulo chilometri e dislivello) e una di “scarico” (diminuisco del 30-40% i chilometri settimanali).
Durante il carico, gli allenamenti settimanali in bici sono 5 o 6, con un giorno di riposo (dalle 18 alle 22 ore a settimana in sella). In scarico invece cerco un giorno in più di riposo, portando anche le ore a 12-15/settimana.
Mentre scrivo questo articolo, questa fase è ormai da poco terminata, è sto iniziando il periodo più duro ed allo stesso tempo entusiasmante della preparazione. Per tutto il mese di marzo, fino a circa metà aprile (due settimane prima dell'evento), il mio obiettivo sarà quello di passare tutte le settimane almeno 20 ore sui pedali, comprendendo anche mini-viaggi in bici nei weekend e sessioni singole più lunghe del normale.
Ultime settimane prima della stagione
Nel prossimo mese sarà molto importante cercare di utilizzare al meglio le ore di riposo, mangiare a sufficienza ed evitare il più possibile l'overtraining, che rovinerebbe sicuramente una parte della stagione.
E da fine aprile? Tutte le ore accumulate ripagheranno, dandomi la possibilità di godermi al massimo le mie avventure senza che lo sforzo e la fatica superino il piacere di pedalare e vivere posti nuovi.