Con la stagione che ormai è quasi giunta al termine, in programma sul mio calendario restava solo un evento: Jeroboam Gravel Franciacorta. 

Era un appuntamento a cui tengo e non volevo mancare, innanzitutto per i paesaggi affascinanti della franciacorta, poi per il fatto che a disegnare la traccia è stato Nicolò, un amico con “scelte di percorso” molto simili alle mie, e poi perché finalmente rivedrò molti amici ciclisti con cui ho condiviso diverse avventure in passato. 

FABIO CROSARA ALLA JEROBOAM GRAVEL FRANCIACORTA 2023

PREPARATIVI

L’evento è stato piuttosto “veloce” per me: 300km, circa 7000m d+, distribuiti in un anello che dal cuore della Franciacorta arriva fino al lago di Garda, e ritorno. Insomma qualcosa di piuttosto impegnativo per le mie gambe stanche e non così adattate ad eventi corti e molto intensi come questo.

Ognuno è libero di interpretare le proprie pause come vuole, c’è chi si ferma a dormire e chi compete per arrivare alla fine il più velocemente possibile. E fino alla mattina stessa io non sono ancora del tutto sicuro sull’approccio che voglio prendere. Il giorno prima ho lavorato di notte, e un po’ di acciacchi mi fanno pensare di non essere abbastanza in salute per spingere.

La notte di venerdì sono ospite a Bergamo da uno dei più cari miei compagni di avventura, Matteo. Per cena mangiamo una teglia di fantastica pasta al forno, e poco dopo siamo entrambi sotto coperta. 

La bici è pronta, non le ho ancora messo nulla per fermarmi a dormire, però tengo tutto in macchina, non si sa mai.  Barrette e panini ne ho abbastanza per 15 ore, penso che se durerà di più al massimo improvviso, un bar si trova sempre sulla strada.

Mi trovo a circa mezz’ora di auto dalla partenza, per fortuna. Per fortuna perché la mattina di sabato mi sveglio con un gran mal di pancia, ma non riesco in alcun modo ad andare in bagno. Solo il tempo del tragitto in auto e un caffè hanno risolto i miei problemi.

Alla fine scelgo di non portare sacco a pelo, penso solo a pedalare.

SI PARTE

Il divertimento inizia alle 07:30 di mattina, i primi chilometri scortati da Nicolò, e poi via!

Io parto dietro, ho piacere di scambiare ancora qualche parola con Matteo, Stefano, Cristiana, e pedalare qualche chilometro in loro compagnia.

Ad interrompere questo bel momento conviviale però sarà il caschetto arancione di Samuele, che dopo appena 20 minuti vedo già davvero molto distante da me e mi fa rendere conto, che se voglio togliermi qualche soddisfazione, sarà meglio aumentare il passo fin da subito.

Dopo un po’ riesco a recuperare, ma pedalo comunque solo e faccio il mio ritmo, sperando che l’energia che cerco prima o poi arrivi.

Le prime ore passano come minuti. Tutto è parecchio frenetico e io faccio fatica anche a trovare il momento per mangiare qualcosa. 

In cima alle 7 crocette (wow!),finalmente arriva quella sensazione di forza che cerco dalla mattina. Mi godo la discesa, ritrovo Samuele, e arriviamo insieme al CP1, km 107. 

Ci dicono che il primo a passare ci aveva già staccato di mezz’ora, mentre altri due ragazzi erano poco avanti. Riempio le guance di quello che trovo sul tavolo, e le borracce di acqua. Ripartiamo insieme per il primo chilometro, quando la fortuna gioca un po’ a mio favore: Sam ha dimenticato di ricaricare l’acqua, e sceglie di tornare indietro. Da un lato mi spiace perché apprezzo molto la sua compagnia, è un amico forte e simpatico. D’altro canto però, io inizio a pensare a un posto in classifica e non mi sarei sentito per nulla al sicuro a ‘contenderlo’ con lui. 

IL RITMO SALE

Ad ogni modo da questo momento il ritmo si alza ancora. Al chilometro 140, dopo 10 ore di attività e già quasi 6000m di dislivello fatto, il garmin è stato fermo solo 9 minuti. Per fortuna pochi chilometro avanti si trova il CP2, in un rifugio di montagna. Anche questa sosta però durerà molto poco: appena arrivo trovo uno dei due ragazzi fermo, e ne approfitto per guadagnare qualcosa. Panino e riparto. 

Di tempo ne riesco a ritagliare un po’ anche nelle discese. Ce ne sono molte di tecniche, e io per fortuna ho scelto di usare dei copertoni piuttosto grossi. A differenza della scelta classica dei 700x40 o 700x45, io monto dei 700x50 che sui miei cerchi alla fine misurano 55mm. 

La discesa verso il lago di Garda è spettacolare, soprattutto con la fortuna di affrontarla al tramonto. Una bella ricarica di energia.

DECISIONE FINALE

Da qui in poi la traccia diventa molto più scorrevole, e, con il buio che ormai è calato sul lago, inizio a pensare che recuperare gli altri due davanti a me non sarà per nulla semplice. La sera infatti passa d’un fiato, e i miei tentativi saranno tutti vani. A mezzanotte mi trovo a 10km dall’arrivo, e decido di mollare la presa. Arrivo terzo, nonostante abbia superato di un ora l’attuale record sul percorso. Al traguardo c’è un bellissimo villaggio allestito dall’organizzazione, con un fuoco, delle tende, un bar, e ancora un bel po’ di persone ad aspettarci. Esattamente tutto quello che si spera di trovare all’arrivo di un’ ultra. 

La giornata finirà quasi alle 4 di mattina, perché poco dopo di me è arrivato anche Samuele, e non c’è davvero nulla di meglio di condividere questi momenti con una buona compagnia.

Un bellissimo evento, che mi ha fatto divertire, e venir voglia di tornare l’anno prossimo! 

FABIO CROSARA AT THE JEROBOAM GRAVEL FRANCIACORTA 2023

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